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Capri

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Capri è formata da due massicci rocciosi: il Capo a est ed il Solaro a ovest divisi da un'ampia depressione su cui sorge l'agglomerato urbano. Capri cominciò ad avere grosso rilievo nelle vicende politiche e militari di Roma quando Ottaviano, non ancora Augusto, nel 29 a.C. vi sbarcò e, rimasto affascinato dalla bellezza dell'isola, la tolse a Napoli, dandole in cambio Ischia. Dopo Ottaviano, l'imperatore Tiberio si trasferì per dieci anni sull'isola e da qui si occupò degli interessi dell'impero. La presenza dei due imperatori a Capri influì notevolmente sull'architettura e sullo sviluppo della zona urbana. Ad opera della grande capacità costruttiva dei romani furono edificati il porto, il sistema idrico, numerose fattorie, abitazioni, casali e le dodici ville imperiali elencate nell'Ottocento dallo storico caprese Rosario Mangoni. Restano testimonianze evidenti di Villa Jovis, Villa Palazzo a Mare e Villa Damecuta, le altre la cui presenza risulta oggi meno evidente erano: Villa Tragara, Villa d'Unghia Marina, Villa del Colle San Michele, Villa del Castiglione. Nel Medioevo l'isola di Capri viveva il periodo delle incursioni dei saraceni che saccheggiavano le località dell'Italia meridionale e ne deportavano gli abitanti come schiavi. Nel Cinquecento Capri era un'importante base strategica per il controllo dell'Italia meridionale ed era continuamente messa sotto assedio dalla flotta ottomana. Nel 1535 in seguito ad un violentissimo attacco, il pirata turco Khair-ad-din, detto Barba Rossa, conquistò Capri e diede fuoco al castello in seguito chiamato proprio Castello di Barbarossa. 1571, con la battaglia di Lepanto, le flotte unite degli stati cristiani riuscirono a battere la flotta ottomana. Nell'Ottocento Capri cominciò ad essere conosciuta nel mondo. In un primo momento deve la sua fama al fatto di essere un punto strategico per il controllo del sud Italia e sede d'aspre lotte tra i Francesi del regno di Napoleone, succeduti ai Borboni, e gli Inglesi. Sono di questo periodo numerose fortificazioni lungo il perimetro dell'isola a scapito delle rovine romane che erano riuscite a sopravvivere fino ad allora. In seguito la fama di Capri crebbe grazie all'interesse romantico per i viaggi, che portò sull'isola i primi di una lunga serie di stranieri. Capri divenne un luogo dove dedicarsi all'otium e all'arte di ricevere gli ospiti. Solo alla fine dell'Ottocento, con l'apertura del Quisisana, approdò a Capri un turismo fatto di nobili, reali, e personalità della politica e dell'industria. La fortunata caratteristica dell'ospitalità caprese è stata quella di saper accogliere con la stessa cura e discrezione persone d'ogni sorta. Dagli anni Cinquanta Capri diventa il ritrovo e la capitale mondiale della Cafè Society: cominciò la stagione delle feste alla moda, delle cene in abito da sera e delle abitudini di gran lusso. Ancora oggi Capri resta una meta desiderata e sognata, visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo, che vi restano un solo giorno o più, che siedono nella vetrina della Piazzetta per combattere l'anonimato, e ancora oggi si possono incontrare artisti nelle stradine solitarie, che dipingono, scrivono e usano l'energia dell'isola per riversarla nel loro prossimo libro o film o album.