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Palazzo Reale

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Palazzo Reale situato nel cuore della città, fu fatto costruire dal Viceré De Castro Conte di Lemos (1600) al tempo della dominazione spagnola, per la mai avvenuta visita in città del re di Spagna Filippo III. Primo architetto fu Domenico Fontana che progettò un palazzo a pianta quadrata con cortile centrale e un primo ordine aperto ad arcate. Nel corso dei secoli e con il succedersi di diverse dinastie è stato sede della Reale Arazzeria, della Biblioteca Palatina e dell’Archivio Musicale della Cappella Reale. Dal 1919 è adibito a Museo dell’Appartamento Storico, con le sue trenta stanze di rappresentanza, che conservano arredi di stile Rococò ed Impero e opere pittoriche di grande pregio. Degni di nota, la storica sala del Trono e lo studio del Re appartenuto anche a Gioacchino Murat, il Teatrino di Corte realizzato nel 1768 dal grande architetto Ferdinando Fuga e l’ampio Salone da Ballo. Re Vittorio Emanuele III volle donare alla città un’ala del palazzo, che dal 1925 grazie all’allora Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce divenne l’attuale Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. Al suo interno sono conservati codici del V secolo, miniature ed incunaboli del Quattrocento, pregevoli papiri Ercolanesi, oltre che la Sezione Napoletana più ricca del Meridione. La facciata principale dà su piazza del Plebiscito e conserva in apposite nicchie le 8 statue dei re di Napoli, da Roberto il Normanno a Vittorio Emanuele II.