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Il teatro in cucina, Sartù

a cura di Maria Varriale de Curtis per “Loro di Napoli”
scritto da Rosi Padovani e diretto da Roberto Azzurro.

L’ambientazione dello spettacolo è un condominio di Via Pessina, ( n° 35 per la precisione) dove tutto scorre attraverso i soliti battibecchi tra condomini, causa i rumori, le puzze moleste, le seppur esose spese condominiali che nessuno vuol pagare, e un amministratore latitante, che vede costretta suo malgrado la portiera, la saggia Gea Martire, ad intervenire per evitare una catastrofe. Denominatore comune dei condomini, tra cui lo stesso regista Roberto Azzurro, che interpreta un esagitato ed ipocondriaco avvocato, è il cibo: è infatti domenica mattina e i condomini sono intenti a preparare il pranzo che nella tradizione napoletana resta il più importante della settimana. Per tutta la durata dello spettacolo, la portiera incombe con la preparazione del suo decantato ragù, mentre si alternano le vicende meno e più tragiche degli inquilini: matrimoni ormai consunti dal tempo e dalla noia, nobiltà decadute, coppie felici, insomma, parafrasando la portiera Angelina, “Il condominio è un mondo e se non ci si viene incontro, diventa un inferno”. Spettacolo portato avanti con grande maestria da tutti i personaggi, senza neppure l’aiuto di sottofondi strumentali, fino al finale quasi onirico, culminante con la preparazione di un sartù al quale ognuno partecipa portando un ingrediente. Armonia ritrovata, grazie al cibo. A fine spettacolo, il sartù si fa per gli spettatori offerta concreta preparato da Villa Mazzarella e innaffiato da un vino rosso della masseria Campito.