Una sirena a Parigi
Mathias Melzieu
Una Sirena a Parigi
192 pp.
Edito Universale Economica Feltrinelli
Anno edizione 2022
€9.00
Il carosello di originali immagini oniriche che Mathias Malzieu ci regala, col suo vibrante stile carico di esaltanti pennellate oniriche, ci trasportano in un mondo fiabesco dove ciò che credevamo prodigio sembra materializzarsi tutto a un tratto stravolgendo le coordinate del reale. Gasparre è un giovane parigino afflitto da un annichilente torpore esistenziale. Egli è stato vittima dell’ “amor-circuito” , metafora di quell’amore che appare come una meteora esplosiva che colpisce come folgore e forma nel nostro cuore un cratere che giunge fino alle profondità del nostro io, per scardinarne le traballanti fondamenta. Un terremoto dell’anima che rende compromesso il funambolico equilibrio che tanto vacilla. La vita di Gaspare sembra una tela logora contraddistinta da uno strappo dopo l’altro. Una pulsante ferita d’amore, quella inferta da una donna di nome Carolina, e prima ancora la definitiva stoccata della perdita della nonna Sylvia, quella materna presenza che ha piantato in lui il seme del fanciullesco stupore. In una notte più cupa delle altre, un clima apocalittico di burrasca sembra far calare su Parigi l’angosciante presagio di qualcosa di terribile. Un tiro di dadi imprevisto del destino e una creatura splendente di diafano, argenteo candore emerge dalle acque e invoca agonizzante un salvatore. È la sirena Lula, dai capelli rifulgenti di aureo splendore e la mitica coda intarsiata di scaglie che luccicano come pietre preziose. Un nuovo terremoto dell’anima. Un’onda anomala che cancella le coordinate di un passato che spegne i bagliori del presente. Ma la sirena non è meno che mai deliziata dalla sollecitudine con cui Gasparre si prende cura di lei. Per ottomila anni, infatti, si è abituata a considerare gli umani null’altro che spietati seminatori di discordie, e, coniando la sua personale arma di fatale seduzione, il suo canto, che (proprio come l’amore) delizia l’animo del fortuito e ignaro ascoltatore per poi inesorabilmente tramortirlo e prosciugarne senza rimedio ogni zampillo di vita, non ha mai fallito nella sua instancabile missione di truce vendetta. Fino a che non incontra Gasparre, sorprendentemente immune al tocco mortale del suo anatema. In Gasparre, la sirena vede una vulnerabilità simile alla sua, celata dal suo guscio dorato di ruvida ritrosia e diffidenza. In una corsa contro il tempo, scandita da avventure rocambolesche e momenti di complicità inattesa, al momento della loro sofferta separazione, i due comprendono con mai tanta chiarezza quanto la saldatura delle loro anime e la contrattura dei loro vissuti li abbia legati oltre ogni confine terreno. Gasparre decide di cambiare la rotta della sua vita, condurla verso il mare aperto, mentre si lascia dietro le sponde di Parigi (e in qualche modo anche il torpore che lo atterriva laggiù) scosso da una vitalità rinvigorita dal flusso magico e gorgogliante dell’amore ritrovato. Perché in quella notte di roboante tempesta, quella in cui la Senna imprecava come fiera imbizzarrita coi suoi ruggiti di spuma bianca, la sirena, come stella sottomarina che assume sembianze semi-umane, ha oliato gli ingranaggi obsoleti della sua indole di sognatore, e gli ha riaperto il sipario sulla meraviglia della vita. Ma anche inebriato dalle meraviglie più spettacolari che possa offrire il creato, Gasparre, una sera, guardando il mare dove la luna fa scendere il suo pulviscolo per ravvivare il quadro piatto della notte oscura, arriverà alla conclusione, senza non provare un accenno di mestizia, che mai la sua vita sarà più benedetta da una meraviglia della stessa strabiliante potenza come quella che fu la scoperta di Lula, la sirena che piangeva lacrime di perle.
Domenico Lubrano Lavadera
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