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"L'arte incontra la canzone napoletana" a cura di Mario Garbetta dal 6 al 20 marzo 2016

Spazio Aperto

Via Speranzella 100

”L’arte incontra la canzone napoletana”

Curata da Mario Garbetta

     La mostra sarà visitabile fino al 20 marzo

 

In occasione del 25° anniversario dell’Associazione Arte Italia ’90, lo Spazio Aperto, apre i battenti a 360° all’insegna della creatività. E’ stato un successo e la sala era gremita. Oltre alle opere d’arte dei primi del novecento fino ad arrivare ai nostri contemporanei, durante la mattinata culturale, la canzone napoletana è stata interpretata dal chitarrista Mario Maglione.  Durante tutto l’evento, curato da Mario Garbetta, è andato in onda in diretta un collegamento nazionale ed europeo attraverso ben tre emittenti televisive:canale 79, canale 132 digitale terrestre e 951 Sky.

Già dalla lettura dei nomi è possibile interpretare la collettiva, come una significativa dichiarazione d’intenti della galleria nella ricerca di un sempre più attuale linguaggio figurativo, denominatore comune di tutti i pittori che saranno presentati, fondamento storico culturale imprescindibile di tute le rappresentazioni artistiche. La mostra, comprende autori da Attilio Pratella, Vincenzo Irolli, Emilio Notte, Vincenzo Murano, Giovanni Prassi ed altri che hanno vissuto e operato nella prima metà del novecento a Napoli a confronto con artisti del secondo novecento con nomi del calibro di  Armando De Stefano per dare un senso di continuità tra presente e passato.      La collettiva, che si presenta come un’attenta riflessione sulla validità dell’artista figurativo rispetto al panorama evolutivo, che affronta l’arte e il suo linguaggio, intende recuperare una pagina importante dell’arte a Napoli, in una fase particolarmente fervida  che vide all’avanguardia della ricerca artistica una schiera di giovani pittori e scultori, che seppero portare lo sguardo ben oltre i confini provinciali e collegarsi a quanto accadeva sulla scena internazionale. Artisti che hanno segnato la storia dell’ottocento saranno  esposte insieme a quelle realizzate da altri nel corso del novecento , un secolo che ha visto proliferare ideologie, prospettive, dinamiche sociali,  orientamenti religiosi in modo vasto ed ha assistito anche ad immense tragedie e conflitti. Per riuscire a capire queste  composizioni (impossibile citarle  tutte)bisogna necessariamente guardare retrospettivamente il  “viaggio” di ciascuno  nell’arte per connettersi nel dinamismo delle  rappresentazioni che riescono a comunicare attraverso il rigore della tecnica e una sintesi espressiva capace di particolare raffinatezza e originalità. Il nuovo spazio espositivo di circa 300 mq. è a disposizione gratuitamente a chiunque voglia organizzare incontri, presentazioni di libri, piccoli concerti, mostre d’arte, convegni.

 

Ufficio Stampa:
Daniela Ricci
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