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Vesuvius/Apocalissi Aperto personale di Ciro Ciliberti venerdì 14 dicembre 2018



Venerdì 14 dicembre 2018 dalle ore 17  presso Movimento Aperto, via Duomo  290/c Napoli si inaugura la personale di Ciro Ciliberti, intitolata Vesuvius / Apocalissi Erotiche, curata da Franco Cipriano. Resterà aperta fino a martedì 8 gennaio 2019, lunedì e martedì ore 17-19, venerdì ore 10.30- 12.30 e su appuntamento. In mostra venti fotografie, alcune di grandi dimensioni. Anche se appartengono a due cicli, Vesuvius e Apocalissi Erotiche, le immagini vengono qui affiancate fino a fondersi, con inediti rimandi di senso. In realtà, le fotografie, raccolte sotto il titolo di Apocalissi Erotiche sono state realizzate nel tempo e quasi sempre non di recente e poi tenute nel cassetto per il loro carattere personale, i modi molto speciali della loro  realizzazione, la riservatezza dell’autore. Invece quelle che appartengono al ciclo Vesuvius  risalgono al 2017, sono ambientate nella devastazione causata dai gravi incendi di quella torrida estate nei boschi del Parco del Vesuvio. Una figura femmile nuda , di dimensioni ridotte e talora molto piccole ,compare nel fuoco , nella cenere , nel paesaggio della devastazione ed in questo modo collega il tema  della distruzione a quello erotico. Franco Cipriano, ha incoraggiato a questa mostra Ciro Ciliberti , che si è finora dedicato soprattutto alla sua attività di fotografo e designer, testimonianza esperita in viaggi estremi, in Oriente ed in Sud America. “Ciro Ciliberti fotografa la controversia dell’animus eroticum che appare nella propria ineluttabile indefinibilità e ibridazione, di senso, di natura, di espressione, nell’esporsi e nel ri-trarsi dei corpi, che si donano allo sguardo come apparizioni aurorali in ombre di paesaggi cinerei o di infigurate luminiscenze immaginali in movimenti d’amore.”  Esordisce così il testo di Franco Cipriano, che poi precisa:“Nella fotografia performativa di Ciro Ciliberti, esposta in Vesuvius, il respiro dell’alterità di senso s’incarna nella seduzione della bellezza che decade nella distruzione, come nel paesaggio di ceneri o di fuochi vivi ancora nelle cavità arboree. Una controversa e sublime visione, tra distruzione e risorgenza, tra ceneri e “selvatica” erotica della nudità, fa delle scene vesuviane il luogo in cui l’ibridazione tra dissoluzione e bellezza trova la sua trama più visivamente esplicita.” Nel testo di Franco Cipriano, ricco di richiami suggestivi, che non si vuole né si potrebbe qui riassumere, si legge infine che:”Nelle fotografie di Ciro Ciliberti sorge una apocalissi dell’Eros, quando il canto si innalza nella caduta, nell’inattingibile che fa terrore, dove il linguaggio non giunge a dire ma solo a urlare il silenzio della sua impotenza.  Per Platone:”Gli amanti (…) non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro. (…) E' allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non e' capace di dire, e percio' la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e buio”. (Simposio, 192 c-d.). “