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Appuntamento a Positano

 

 

 

  Goliarda Sapienza

   Appuntamento a Positano

   232 pp.

   Edito Einaudi

   anno edizione 2021

   €12,50 

 

 

 

 

 

 

 

La limpidezza dell’acqua cristallina che lambisce le rive della costiera amalfitana, è lo specchio dove ognuno contempla il riflesso di sé stesso. È il prodigio di Positano, una perla incastonata tra le montagne, oasi di felicità verace e di visi genuini e festosi in cui Goliarda Sapienza ci conduce con delicatezza per il labirinto di viuzze, che fanno da  passerella a ragazzine spudorate che saltellano scalze, in un impeto, forse, di protesta e liberazione femminile, (elemento quanto mai centrale per tutto il romanzo) o artisti in letargo che si ritirano nelle loro torri d’avorio. Mentre la barchetta, fidata amica d’esplorazione, ondula sulla distesa zaffiro del mare, antidoto agli affanni dello spirito e del corpo, e il pulviscolo baluginante del sole mattutino apre la strada ai miracoli, un presagio di presenza divina, e poi, una folgorazione: una Venere avvolta nel suo pareo, che fa della sabbia il suo trono di conchiglia, mentre sulla sua pelle come seta i raggi del sole fanno a turno per bearsi del suo tocco. In un barlume di saffica complicità e adorazione, come si adora una diva del cinema ma anche una devota sorella, tra Erica e Goliarda, nasce come un sodalizio quasi sacro, quasi immemore, e lì, nel loro tiaso di giovinezza ed estasi, si regalano l’una all’altra, in un susseguirsi di confessioni, istigate da un affetto viscerale, che si rinnova ad ogni incontro, ad ogni sguardo, ad ogni sorriso di Erica che sembra, sì, esistere come avvolta da un involucro iridescente. Che forse la storia umana non sia che un unico grande romanzo epico, che riverbera come canto di sirena sui fondali dei mari del mondo? Quanto faticoso deve essere scegliere qualcuno che ci affianchi mentre sbrogliamo la matassa della nostra vita scrivendo l’ultimo rigo del nostro capitolo esistenziale, la nostra testimonianza che siamo, di fatto, esistiti. La stessa Erica ce lo dice: “la letteratura, la vita leggibile, è l’unica vera in assoluto”. Un libro dove le figure femminili risplendono in tutto il loro connubio di eros e fragilità, eroine motrici del loro caos e ordine vitale.  In un fuggevole saluto, al battesimo della nuova stagione, scandito del primo temporale, le due si guardano, rinnovando la loro promessa, quasi a voler dire: “fraterna amica mia, non tramonterà mai il sole, su questa nostra imperitura estate, e torneremo a darci, fedelmente, appuntamento a Positano”.

Domenico Lubrano Lavadera