Fu costruito per volontà di Carlo di Borbone sulla collina di Capodimonte al fine di ospitare le collezioni d’arte donategli dalla madre Elisabetta Farnese. Giovanni Antonio Medrano ed Antonio Canevari furono incaricati di realizzare il palazzo nel 1738, la costruzione terminò solo tra il 1834 ed il 1838. Per la sistemazione del parco fu chiamato dal 1742 al 1743 Ferdinando Sanfelice, costituito da cinque grandi viali che si diramano a raggiera. Il Palazzo agli inizi dell’800 e fino all’arrivo dei Savoia nel 1861 era stato utilizzato esclusivamente come residenza di corte, dopo l’Unità, quando venne abitato dai Duchi d’Aosta, il ‘piano nobile’ fu adibito alla sistemazione di Museo. Il Museo è disposto su tre piani, al primo piano si trova la collezione Farnese e l’appartamento storico, al secondo piano invece la Galleria della pittura a Napoli dal XIII al XIX secolo ed infine al terzo la collezione di arte Contemporanea. All’interno del parco, l’edificio che ospitava la rinomata Fabbrica di Porcellane, istituita nel 1739 da Carlo di Borbone, ospita oggi un Istituto professionale per l’Industria della Ceramica e della Porcellana. Nel 1980 a causa del terremoto il Museo fu chiuso per diversi anni, per riaprire le sale del primo piano solo nel 1995, quelle del secondo nel 1999. Il Bosco di Capodimonte: Quattro sovrani borbonici, da Carlo III a Ferdinando II, due napoleonici Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, una dozzina di architetti, tra i quali Fuga, Sanfelice e Niccolini, botanici come Fioretti, Gussone, Dehnhard, e più di un secolo per portare a compimento il palazzo e il bosco di Capodimonte, espressione dell’ambizioso programma di Carlo di Borbone di dotare il regno d’un sistema di palazzi che potesse esprimere la sua magnificenza. Cercando un posto adeguato per la Reale Magnificenza, Capodimonte fu scelto perché da sempre considerato il luogo più nobile della città per la sua posizione salubre e per la sua visibilità e nello stesso tempo luogo dominante l’intero golfo, luogo alla moda perché popolato da ville aristocratiche, luogo idoneo perché sacro nell’antichità e pertanto degno di accogliere la residenza ed il diporto di una stirpe reale. Il complesso architettonico–botanico-museale di Capodimonte, oltre ad essere il parco storico più grande della città, è uno dei più importanti del mondo. I lavori cominciarono nel 1736, scenografie naturalistiche, statue, fontane ed abbellimenti, insieme a giardini murati non potevano mancare in un bosco reale, ma la sua essenza era comunque legata alla caccia. Quanto alla costruzione della villa l’incarico fu dato all’ingegnere del regno Antonio Medrano. I lavori iniziarono il 10 settembre del 1738, ma appena pochi mesi e si decise un cambiamento, da villa a palazzo reale ed in seguito a museo per ospitare la collezione Farnese ereditata da Carlo III, figlio di Elisabetta Farnese. Un rilevante impulso ai lavori venne dal decennio francese. Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat decisero di abitare nella Reggia, spostando la collezione nel palazzo dei Regi Studi, attuale Museo Archeologico. Si innalzò un muro di cinta e furono aperte due porte: la Porta Grande sulla strada per i Ponti Rossi, la Porta Piccola su quella per Miano. I lavori furono ultimati nel 1838 e la reggia acquistò la configurazione architettonica che oggi conserva.
Stazione Centrale:Linea 1 Metropolitana, fermata Museo; proseguire con autobus*Linea 2 Metropolitana, fermata Piazza Cavour; proseguire con autobus*
Centro della città:
autobus*: fermata in Piazza Museo (adiacenze Museo Archeologico Nazionale), linee:168 e 178 (fermata Porta Piccola, via Miano);Solo shuttle:
Il servizio è sospeso il mercoledì, giorno di chiusura del Museo di Capodimonte